Essere a Trento per il Festival dello Sport, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, è stata una bella occasione per condividere il mio modo di vivere l’alpinismo. Sul palco ho portato non solo alcune delle esperienze più significative degli ultimi anni, ma anche la visione che guida ogni mio progetto: una ricerca continua, fatta di idee chiare, coerenza e responsabilità.
Nel corso dell’intervento ho raccontato come ogni salita nasca da un’intuizione che va coltivata con pazienza e disciplina, e di quanto la preparazione mentale sia determinante quando ci si muove su terreni incerti. Ho parlato dell’importanza di rimanere fedeli alla propria direzione, anche quando non coincide con la narrativa dominante del momento, e di come l’alpinismo rimanga uno strumento per interpretare il mondo, prima ancora che una disciplina sportiva.
Il dialogo con il pubblico di Trento è stato stimolante: domande vere, curiosità sincera, un ascolto attento. L’atmosfera del festival conferma quanto questo mondo abbia ancora molto da raccontare, soprattutto quando la sua voce rimane autentica.
Un grazie alla Gazzetta dello Sport per l’invito, ad Alessandro Filippini e Luca Calvi per aver moderato la serata e a tutte le persone presenti per il confronto e l’energia. Condividere idee e visioni con una comunità così attenta è sempre un privilegio.
Credit foto: Ilaria Cariello
