Il racconto della première e la gioia di un premio speciale
Il 27 aprile è una data che non dimenticherò facilmente. Al Trento Film Festival è andata in scena la première mondiale di Eternal Solo, il mio primo film documentario. Un viaggio intimo, verticale, e a tratti silenzioso dentro l’alpinismo che sento mio: solitario, autentico, essenziale.
Portare questo film davanti al pubblico del Trento Film Festival — uno dei più importanti eventi internazionali dedicati alla montagna — è stato già di per sé un traguardo enorme. Ma quello che è successo dopo la proiezione ha superato ogni aspettativa: Eternal Solo ha vinto il Premio del pubblico per il miglior film di alpinismo.
Ricevere un riconoscimento votato direttamente da chi ha assistito al film in sala è qualcosa di profondamente significativo per me. Significa che il messaggio, la fatica, le paure, e le gioie che ho cercato di raccontare sono arrivate davvero. Che quella solitudine verticale è stata compresa, sentita, forse condivisa.
La serata della première è stata un turbine di emozioni. Rivedere sul grande schermo quelle immagini — i passi in parete, i silenzi, i momenti di dubbio — insieme a centinaia di persone, è stata un’esperienza intensa, quasi surreale.
Molti spettatori, con gli occhi ancora lucidi, mi hanno raggiunto al termine della proiezione per abbracciarmi, congratularsi e condividere le emozioni che avevano appena vissuto. Un gesto che porterò sempre con me.
E poi, alla fine, l’applauso. Lungo. Caldo. Vero.
Questo premio è vostro, di chi ama la montagna con sincerità. Di chi crede che l’alpinismo non sia solo conquista, ma anche ascolto. E un grazie speciale va a tutto il team che ha reso possibile questo progetto, dal regista alla produzione, fino a chi ha camminato con me, anche solo per un tratto, lungo questa strada.
Eternal Solo è nato da una necessità personale, ma oggi è diventato qualcosa di più grande. Grazie per averlo accolto così.
Per chi se lo fosse perso il trailer di Eternal Solo è visibile a fine articolo.
Ci vediamo in parete — o magari in sala.
Stefano